
GNL: la Cina sceglie Abu Dhabi, l’Europa guarda agli USA
Nel contesto delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, Pechino ha avviato una strategia di diversificazione delle forniture di GNL, allontanandosi dal gas americano. Dopo oltre 70 giorni senza importazioni dagli USA, la Cina ha firmato tre nuovi contratti con la compagnia nazionale emiratina Adnoc per l’acquisto di gas liquido.
Gli accordi includono:
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una fornitura annuale fino a 1 milione di tonnellate di GNL per 15 anni a ENN Natural Gas;
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500.000 tonnellate all’anno per 5 anni a CNOOC;
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fino a 12 carichi di GNL a Zhenhua Oil a partire dal 2026.
L’intesa è stata siglata durante la visita del ministro dell’Industria e CEO di Adnoc, Ahmed Al Jaber, che ha inaugurato anche una nuova sede della compagnia ad Abu Dhabi, definendola "un nuovo capitolo nella cooperazione energetica tra Emirati e Cina".
Parallelamente, l’Unione Europea spinge per rafforzare le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti. In vista del phase-out dalle forniture russe entro il 2027, Bruxelles studia strumenti legali che consentano alle aziende europee di rescindere i contratti con Gazprom, senza incorrere in sanzioni, valutando anche l'introduzione di dazi o sanzioni come cause di forza maggiore.
In questo contesto, l’Italia si è impegnata ad aumentare l’import di GNL americano, come annunciato dalla premier Meloni, mentre la Commissione UE lavora a una maggiore flessibilità sulle norme relative alle emissioni di metano per agevolare gli scambi transatlantici.